Comipont

Carbon footprint:
Comipont prosegue il suo percorso verso la sostenibilità

Da adesso in avanti, le aziende dovranno fare sempre più attenzione alla loro Carbon footprint per ridurre le proprie emissioni di carbonio.
Conoscere il proprio livello di emissioni nell’atmosfera è un fattore fondamentale per poter individuare delle soluzioni volte a ridurre le emissioni stesse. In questo, Comipont è già molto avanti. Oltre ad avere ottenuto nel 2023 la medaglia d’argento EcoVadis, ora Comipont sta per ottenere la ISO 50001. L’azienda ha inoltre dato avvio alle pratiche per misurare la sua impronta di carbonio.
Ancora una volta, Comipont rivela dunque la sua spiccata attenzione verso la sostenibilità ambientale, dimostrando di essere sempre più impegnata nell’ottica delle pratiche sostenibili e degli eco-obiettivi per il futuro.

Cogliamo quindi l’occasione per spiegare cosa si intende con Carbon footprint, come si misura e quali vantaggi offre per le aziende che la calcolano.

Carbon footprint

Carbon footprint, significato

Letteralmente, l’espressione “Carbon footprint” significa “impronta di carbonio”, e sta ad indicare il parametro che misura gli impatti ambientali provocati sul riscaldamento globale del Pianeta dalle attività umane.

Carbon footprint: cosa si intende

Il Carbon footprint misura le quantità di gas ad effetto serra di un bene o servizio emesse nell’atmosfera, a causa delle abitudini dell’uomo, in maniera sia diretta che indiretta.

È possibile misurare l’impronta ambientale di un individuo e di una intera popolazione, come anche di un prodotto, un servizio ed una azienda.

Avere conoscenza e coscienza della propria Carbon footprint permette di adottare uno stile di vita più sostenibile.

Chi ha inventato il Carbon footprint

La prima volta che si è sentito parlare di Carbon footprint è stato nel 1992, quando ne parlarono Mathis Wackernagel e William Rees, rispettivamente Presidente della ONG Global Footprint Network il primo, e docente e direttore della University of British Columbia’s School of Community il secondo.

Nel 1996, insieme hanno pubblicato il libro “Our Ecological Footprint: Reducing Human Impact on the Earth – La nostra impronta ecologica: ridurre l’impatto umano sulla Terra”.

Carbon footprint intesa come indice di sostenibilità

In un contesto dove la consapevolezza ambientale e la necessità di mitigare i cambiamenti climatici sono tematiche molto sentite, la Carbon footprint assume un ruolo di indice di sostenibilità ambientale.

Ridurre le emissioni di gas serra e adottare pratiche più sostenibili, è oggi una priorità per molti individui e per molte organizzazioni e aziende, che possono così contribuire in maniera attiva e significativa alla lotta contro il cambiamento climatico e, più in generale, alla salvaguardia del Pianeta. In tal senso, da un lato la Carbon footprint è uno strumento per valutare l’impatto ambientale dell’attività umana, e dall’altro lato rappresenta un parametro su cui lavorare per impostare delle logiche di transizione energetica.
Questo indice viene calcolato attraverso l’analisi di dati riguardanti 2 principali tipologie di emissioni:

  • emissioni dirette, provenienti dal riscaldamento, dai mezzi di trasporto, etc…

  • emissioni indirette, che derivano dall’utilizzo dell’energia elettrica usata nel nostro lavoro o nella produzione di beni e servizi

Cosa misura la Carbon footprint

Come già spiegato, la Carbon footprint misura l’impatto ambientale che hanno le attività umane, al fine di identificarle e trovare soluzioni efficaci per ridurle.

L’analisi per misurare la Carbon footprint riguarda numerosi fattori, fra cui:

  • consumo energetico

  • trasporto

  • produzione di rifiuti

Per quanto riguarda nello specifico i gas serra da considerare nel calcolo, si fa riferimento a quanto stabilito nel Protocollo di Kyoto, il trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale (Conferenza delle parti “Cop3” della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, 11 dicembre 1997). Stando dunque al predetto trattato, i gas serra presi in considerazione per il calcolo della Carbon footprint sono i seguenti:

  • anidride carbonica

  • metano

  • ossido di azoto

  • protossido di azoto

  • idrofluorocarburi

  • ossido nitroso

  • perfluorocarburi

  • esafloruro di zolfo

  • fluoruri

Carbon footprint: normativa

Per valutare la Carbon footprint di un servizio o di un prodotto è stata sviluppata una norma standard: la UNI CEN ISO/TS 14067:2014 Gas ad effetto serra – Impronta climatica dei prodotti (Carbon footprint dei prodotti) – Requisiti e linee guida per la quantificazione e comunicazione, entrata in vigore l’11 settembre 2014.

Scopo della norma ISO 14067 è quantificare le emissioni di gas a effetto serra associate all’intero ciclo vitale di un prodotto: dall’estrazione delle risorse alle varie fasi di produzione, dal suo utilizzo fino alla fine della sua vita.

Calcolo della Carbon footprint: standard internazionali

Per valutare la Carbon footprint di un’azienda ci sono poi 2 standard normativi internazionali:

uno emesso dal WRI/WBCSD (GHG Protocol) e l’altro dall’ISO (ISO 14064-1). Entrambi gli standard normativi prevedono l’obbligo di considerare le emissioni prodotte direttamente dall’organizzazione e quelle generate in maniera indiretta attraverso la produzione di energia elettrica e termica che utilizza l’organizzazione.

Tutte le altre emissioni indirette (ossia quelle non collegate ai consumi elettrici e termici) possono essere contabilizzate su base volontaria.

Come si calcola la Carbon footprint di un’azienda

Oggi, sempre più aziende si stanno impegnando per diventare carbon neutral.

Per calcolare la Carbon footprint di un’azienda occorre seguire un processo articolato in 4 step.

  1. Identificazione delle attività di business che contribuiscono a generare emissioni

  2. Raccolta dei dati sulle emissioni prodotte

  3. Identificazione dei fattori di emissione specifici

  4. Calcolo della CO2 equivalente e interpretazione dei dati

Per ottenere risultati il più attendibili possibili circa il calcolo delle emissioni delle aziende si utilizza il GHG Protocol Corporate Accounting and Reporting Standard, che prende in considerazione 3 categorie di emissioni.

Scope 1

Le emissioni dirette, ossia quelle connesse all’uso di impianti alimentati con combustibili fossili, la combustione dei mezzi di trasporto e quelle causate dalle perdite di fluorurati durante l’operatività delle apparecchiature e macchinari.

Scope 2

Le emissioni indirette legate alla produzione di energia elettrica e termica usata dalle aziende.

Scope 3

Tutte le emissioni indirette che non rientrano nella categoria 2), come ad esempio quelle provocate dal packaging dei fornitori e quelle causate dagli spostamenti dei dipendenti.

puntelli per edilizia

Calcolo della Carbon footprint di un’azienda: i vantaggi

Per un’azienda, quantificare la propria Carbon footprint offre numerosi vantaggi.

  1. Avere maggiore consapevolezza dell’impatto ambientale della propria attività andando ad identificare nello specifico quali sono tutte quelle attività che contribuiscono a produrre gas serra

  2. Sviluppare e attuare potenziali soluzioni per ridurre le emissioni di CO2, come ad esempio utilizzare energia proveniente da fonti rinnovabili, ridurre i consumi energetici ed attuare una politica di riciclo dei materiali

  3. Ottenere un risparmio economico attraverso un utilizzo ed una gestione più consapevoli delle proprie risorse

  4. Migliorare la propria reputazione aziendale: il label di Carbon footprint viene infatti percepito dai consumatori come “indice di qualità e sostenibilità delle imprese”

  5. Poter accedere ad agevolazioni fiscali

Chi ha la maggiore Carbon footprint

Secondo gli ultimi dati (2022), le emissioni globali di CO2 nell’atmosfera hanno raggiunto oltre 36,8 miliardi di tonnellate.

I Paesi più inquinanti del mondo risultano essere:

  1. Cina (9,9 miliardi di tonnellate di CO2 emesse)

  2. Stati Uniti (4,5 miliardi di tonnellate di CO2 emesse)

  3. India (2,3 miliardi di tonnellate di CO2 emesse)

A livello europeo, il primato di emissioni è detenuto dalla Germania, per via della sua forte dipendenza dal carbone.

Come diminuire la Carbon footprint

Per ridurre la propria Carbon footprint è necessario mettere in atto specifiche azioni nella vita quotidiana, sia lavorativa che personale. Ecco alcuni esempi:

  • utilizzare fonti energetiche rinnovabili

  • spegnere i dispositivi elettronici quando non utilizzati

  • utilizzare luci a basso consumo energetico

  • privilegiare il lavoro digitale limitando al minimo l’impiego della carta (es. non stampare le mail inutili)

  • incoraggiare i dipendenti a raggiungere la sede lavorativa usando mezzi di trasporto sostenibili (trasporti pubblici, bici, mezzi elettrici) oppure promuovere il carpooling

  • sensibilizzare i dipendenti e i propri collaboratori nella consapevolezza ambientale

  • acquistare prodotti a bassa emissione

  • limitare l’uso di trasporti privati

  • adottare soluzioni per gestire correttamente la raccolta differenziata dei rifiuti

Comipont e la Carbon footprint

Ridurre la Carbon footprint, ossia le emissioni di CO2, è una decisione intrapresa con responsabilità ambientale individuale. Significa scegliere di voler contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico, mettendo in atto scelte sostenibili in ogni azione quotidiana della propria attività aziendale.

Nel contesto odierno, sempre più attento ed orientato alla green sustainability, la Carbon footprint può essere vista come uno strumento per valorizzare le proprie attività e promuovere le proprie politiche di responsabilità sociale ed ambientale. Comipont, che da oltre 50 anni si distingue in Europa per la produzione di puntelli, ponteggi e accessori per l’edilizia, si distingue nel suo percorso di business sempre più orientato alla sostenibilità.

Misurare la propria impronta di carbonio serve infatti a valutare e quantificare gli impatti emissivi e a monitorare l’efficienza ambientale ed energetica della propria struttura.

Conoscere l’entità di questi dati è importante al fine di pianificare una serie di interventi volti a ridurre le emissioni, anche da integrare con misure per la neutralizzazione delle emissioni (la cosiddetta Carbon neutrality).

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