28 Maggio 2021

RINCARI DA RECORD

 

A partire da Novembre 2020, abbiamo iniziato ad assistere a degli aumenti, a dir poco ’folli’, dei materiali.

Questi aumenti sono così veloci e spropositati che stanno rischiando dimettere in difficoltà il mondo delle costruzioni, un settore che nonostante i nuovi incentivi, ancora oggi risente della grave crisi iniziata ormai 15 anni fa.

“L’attuale elevato aumento dei prezzi di materiali per il settore delle costruzioni – spiega Mazzetti – sta mettendo a rischio i cantieri in corso e sta riducendo ulteriormente i margini delle imprese di appalti pubblici e privati, che già vivono, come e più di altri comparti produttivi, una forte crisi, e che, nel caso del settore delle costruzioni, è ormai decennale”.

 

Ma da dove nasce questo continuo e incessante aumento??
L’ultimo rapporto OCSE ha attribuito all’improvviso incremento della domanda del settore delle costruzioni in Cina, che ha innescato un effetto al rialzo su tutta la filiera dell’acciaio.

Come se non bastasse, a questo si sono aggiunti anche gli effetti della pandemia, generando così una scarsità di offerta dovuta alla chiusura dei settori industriali e commerciali di tutto il mondo; di contro, con le riaperture troviamo una nuova spinta alla ripresa, generando un forte aumento della domanda.

Gli effetti di questa incertezza si sono avvertirti in tutto il mondo occidentale, in particolare nell’Europa Mediterranea.

 

I COSTRUTTORI DICONO CHE…

Come sottolineato dall’Associazione Nazionale dei Costruttori, “tutti questi rincari eccezionali rischiano di frenare gli interventi già in corso e di mettere a rischio quelli previsti dal Recovery Plan, qualora non si intervenga tempestivamente”.
Nelle sue analisi, l’Ance, riconduce questi rincari alle turbolenze internazionali e contesta la tesi secondo cui a generare gli aumenti contribuisca il crescente utilizzo del Superbonus.

“In primo luogo – argomenta Ance – questa agevolazione ha iniziato a produrre i primi effetti reali sul mercato solo a partire dal febbraio scorso, quando gli aumenti dei materiali i erano già avvenuti. Inoltre, gli aumenti di prezzo sono denunciati anche da altri settori industriali come ad esempio l’automotive. Infine, i fenomeni di rialzo dei prezzi dei materiali coinvolgono anche i mercati internazionali, e non sono, quindi, collegati a dinamiche interne al mercato italiano”.

L’allarme – prosegue Mazzetti – non è solo del nostro Paese ma europeo, e Thomas Bauer, presidente della Fiec, federazione europea dei costruttori, ha scritto alla Commissione europea per mettere in guardia dai rischi dei rincari e chiedere misure. Fra i rischi vi è la minaccia diretta ai piani di Recovery.

I costruttori italiani e il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, hanno chiesto al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, di varare misure straordinarie capaci di fronteggiare lo straordinario aumento dei prezzi dei materiali ed evitare il sostanziale blocco di buona parte dei lavori pubblici in corso.

In questo scenario, i firmatari dell’interpellanza chiedono ai Ministri delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e dello sviluppo economico cosa intendano fare per dare risposta al problema e per sostenere il settore delle costruzioni.